lunedì 31 maggio 2010

Grottaglie - appunti di storia

Le origini di Grottaglie, città pugliese dell’entroterra tarantino, rinomata per la sua antica tradizione ceramica affondano le proprie radici in tempi remoti.

Secondo alcune autorevoli fonti la città nasce come Casalgrande nel secolo VI, secondo altre nel sec.X, sicuramente i luoghi furono abitati già in epoca preistorica , come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici. Le gravine di Riggio, Fullonese e San Biagio (o Lama di Pensiero), con le loro grotte, furono lo scenario naturale dei primi insediamenti rupestri. Nel 1297 al casale Criptalearum, preesistente, si unirono gli abitanti dei casali vicini, per avere maggiore protezione in caso di guerra.

L’antico paese si sviluppò e crebbe intorno alla piccola chiesa che nel 1379, sotto il governo di Giacomo arcivescovo di Taranto, prese forma di Collegiata (in foto).

Nel secolo XIV circa, il paese veniva cinto da grosse mura in maniera tale che vi si poteva accedere solo attraverso una delle tre porte: Porta S. Angelo a nord (abbattuta nel 1868 per un malinteso spirito di rinnovamento), Porta Sant’Antonio a sud, Porta San Giorgio o Castello ad est. La cinta muraria venne, invece, abbattuta dopo l’unità d’Italia. Sempre al secolo XIV si fa risalire la costruzione del castello episcopio che, realizzato in tufo zuppigno, copre complessivamente una superficie di 6150 mq., simbolo della potestà feudale che gli arcivescovi di Taranto esercitarono sulla città per lunghi secoli e a cui il maniero appartiene ancora oggi.

Nel 1480 gli arcivescovi venivano privati della giurisdizione criminale che, da quel momento, sarà esercitata dai vari baroni laici che si succederanno nel corso dei secoli.

Il 18 dicembre 1659, con atto pubblico per Notar F.Aminta di Napoli, il principe di Cursi G. BATTISTA CICINELLI acquistava “per lo prezzo di ducati 30.000” il feudo di Grottaglie.
Si dava così inizio ad una lunga egemonia che, tramandata di padre in figlio, si sarebbe protratta per 147 lunghi anni e che avrebbe fatto rimpiangere ai grottagliesi i precedenti baroni laici.

Nel 1662 le gravissime tensioni tra clero, governo e feudatario sfociavano nel sangue con l’assassinio del giovane e brillante arciprete di Grottaglie A.F.CARAGLIO, fiero oppositore del principe di Cursi G.B.Cicinelli e del di lui nipote, il sinistro principe di Faggiano.
A questo secolo appartiene la splendida figura di SAN FRANCESCO DE GERONIMO che sarà canonizzato nel 1839 e quella di GIUSEPPE BATTISTA, poeta marinista grottagliese, figura di spicco nel panorama letterario-poetico del ‘600.

Nel 1734 i grottagliesi, oberati dalle tasse, si ribellavano al Cicinelli di turno, ma la rivolta fu sedata entro pochi giorni e circa 200 famiglie furono costrette a lasciare il paese.

Indiscusso protagonista delle tragiche vicende che si svolsero a Grottaglie nel primo ventennio del 1800: don Ciro Annicchiarico (PAPA GIRU) Figura ormai leggendaria dal fascino ambiguo che, nel suo duplice, incompatibile ruolo di prete-brigante, ha fatto discutere di sé intere generazioni.

Nel 1862 il contrasto tra i reazionari filoborbonici e i liberali culminava nell’assalto della banda del brigante Cosimo Mazzeo di San Marzano, detto il PIZZICHICCHIO, che in accordo con i reazionari metteva a soqquadro la città acclamato come un liberatore. Per le azioni di quella notte venivano in seguito arrestate e rinviate a giudizio 264 persone, sindaco compreso.
L’unità d’Italia non risolve i problemi di Grottaglie che, come tutto il meridione post-unitario, ha dovuto fare i conti con una realtà socio-politica a cui non era preparata.

L’installazione dell’aereoporto militare "M.Arlotta" , durante la prima guerra mondiale, porterà la città verso una rapida crescita che, ancora oggi, è in continua evoluzione.
Il resto è storia dei nostri giorni.


Associazione culturale IL BAGATTO – Via Madonna Del Lume 43 – Grottaglie (Ta) - testi di Anna Montella
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