lunedì 31 maggio 2010

San Francesco De Geronimo

San Francesco De Geronimo

…è stato un trascinatore di folle che ha convertito migliaia di peccatori.Ha compiuto innumerevoli prodigi e ridato la vita ai morti con l’aiuto e l’intercessione del Signore che gli concesse anche il dono della bilocazione e della predizione. (Particolare dipinto del "Mancinelli")

Primo di undici figli, San Francesco De Geronimo nacque a Grottaglie il 17 dicembre 1642 da Leonardo e Gentilesca Gravina. Teatro dei suoi giochi di ragazzo furono le vie adiacenti alla sua casa, inglobata poi nel Santuario che i grottagliesi vollero dedicargli nel 1838.

Fu un bambino allegro e gentile a cui piaceva scherzare e raccontare barzellette con una predilezione per i fuochi d’artificio che a volte fabbricava da sé, facendoli poi scoppiettare per deliziare i compagni. La naturale inclinazione per i giochi, tipica dei bambini di ogni tempo, non gli faceva trascurare lo studio del catechismo né la pietà per i meno fortunati. Celebre, nella memoria popolare grottagliese, è rimasto il prodigio del pane che, elargito da Francesco a piene mani, anziché svuotare la madia paterna la colmò ancora di più. La sua fu una famiglia agiata, infatti il padre Gianleonardo possedeva case, vigne e una conceria di pelli appena fuori Porta Sant'Antonio, nel quartiere dei conciatori che, ancora oggi, è detto "li cunzaturi", benchè l’attività sia scomparsa da tempo. All’età di dieci anni andò a convitto presso la comunità di San Gaetano, insediatasi nella chiesa di San Mattia (oggi Madonna del Lume) nel 1641. La mancanza di scuole superiori portò Francesco al Seminario di Taranto dove seguì un corso di studi di 5 anni. Nell’estate del 1665 si trasferì a Napoli per frequentare l’Università Regia e il Seminario dei Gesuiti e il 20 marzo 1666 veniva ordinato sacerdote. Iniziava così la sua "Missione di Napoli" che durerà 40 anni.

Da vero “maratoneta del Signore” non aspettava che i peccatori andassero da lui, ma egli stesso li andava a cercare nei quartieri e nelle piazze più malfamate, macinando a piedi centinaia di chilometri, predicando e diffondendo la parola del Signore. Questo gracile Gesuita, dalla fede immensa, è stato un trascinatore di folle che ha convertito migliaia di peccatori. Ha compiuto innumerevoli prodigi e ridato la vita ai morti con l’aiuto e l’intercessione del Signore che gli concesse anche il dono della bilocazione e della predizione. Nel 1707, dopo 40 anni, ritorna a Grottaglie per una "Missione" nella chiesa Matrice e in quell’occasione introduce il culto di SAN CIRO nella nostra cittadina. L’11 maggio 1716 padre Francesco, dopo aver camminato tanto, conclude il suo viaggio tra gli uomini all’età di 74 anni. Canonizzato nel 1839 da Gregorio XVI, le spoglie mortali del Santo fanno ritorno alla casa natale, a Grottaglie, nel 1945.

Associazione culturale IL BAGATTO – Via Madonna Del Lume 43 – Grottaglie (Ta) - testi di Anna Montella
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